Essere missionari nel quotidiano
“Dio va fra le pentole in cucina” – con questa celebre citazione di Santa Teresa d’Avila, Don Marco Daniele ha dato inizio all’ultimo incontro dell’anno del percorso formativo proposto dalla Congregazione sul tema della missione cristiana nella vita di tutti i giorni. Un incontro intenso, carico di riflessioni semplici ma profonde, che ha toccato il cuore dei partecipanti e rinnovato il senso della missione di ogni battezzato.
Un invito alla pausa e al discernimento
Don Marco, coparroco di Voghera insieme a Don Cristiano, è stato accolto con calore per guidare una serata di riflessione su cosa significhi “essere missionari nel quotidiano”. Con umiltà e gratitudine, ha ringraziato per l’opportunità di “fermare un po’ il ritmo normale”, per dedicarsi a un tema spesso dato per scontato ma sempre attuale: la missionarietà vissuta nel semplice scorrere della vita quotidiana.
Tre premesse per aprire il cuore alla missione
- Dio è presente nella vita ordinaria: Don Marco ha ricordato che la spiritualità non è separata dal quotidiano, ma lo attraversa. Anche nei gesti più umili, come cucinare o ascoltare un familiare, si può vivere una dimensione profondamente spirituale e missionaria.
- La missione è per tutti, ovunque: Con un aneddoto personale dei suoi anni in seminario, ha raccontato come inizialmente sentisse la missione come qualcosa “per altri”, per chi partiva verso terre lontane. Ma le parole di un sacerdote missionario, Don Livio Vercesi – “Sei diventato sacerdote per il mondo!” – hanno cambiato per sempre la sua visione.
- Il battesimo ci rende missionari: Ogni battezzato, ricorda Don Marco, è già chiamato alla missione, ovunque si trovi. Come Santa Teresa di Lisieux, anche restando tra le mura di casa o del proprio lavoro, si può essere testimoni dell’amore di Dio.
Le quattro coordinate della missione nel quotidiano
Ispirandosi all’incontro tra Filippo e l’eunuco etiope negli Atti degli Apostoli, Don Marco ha individuato quattro atteggiamenti fondamentali per vivere da missionari ogni giorno:
1. L’ascolto
In un mondo dove tutti parlano e pochi ascoltano, Don Marco invita a “coltivare un ascolto buono”. Solo ascoltando davvero, possiamo entrare nel cuore degli altri e lasciare spazio alla voce di Dio. Un ascolto autentico che, più delle parole, testimonia amore e rispetto.
2. Il coraggio dell’autenticità
Essere missionari significa non indossare maschere, ma accettare e condividere anche le proprie fragilità. Don Marco cita Papa Francesco: l’onestà sulle nostre povertà è ciò che rende credibile ogni annuncio.
3. L’uscita da sé (Esodo)
Ogni missionario è chiamato a uscire dalle proprie sicurezze e ad aprirsi agli altri. Come Abramo o i primi discepoli, anche noi siamo invitati a percorrere strade nuove, spesso scomode, ma ricche di vita.
4. L’apertura al dialogo
Il dialogo, con Dio nella preghiera e con gli altri nella vita, è lo stile proprio del cristiano. Richiede tempo, pazienza e disponibilità a mettersi nei panni dell’altro. È attraverso il dialogo che la missione diventa incontro e non imposizione.
Le voci dei partecipanti: una missione che nasce dall’essere
La seconda parte dell’incontro ha raccolto le riflessioni dei presenti. Molti hanno sottolineato come la testimonianza della fede non passa tanto attraverso grandi discorsi, ma nel modo in cui si vive e si ama. Un sorriso, un gesto gentile, un atto di attenzione possono essere veri atti missionari.
È emersa la consapevolezza che vivere questi atteggiamenti oggi è difficile, ma ancora più necessario. Il mondo ha sete di autenticità, di ascolto vero, di fraternità.
Alcuni hanno raccontato esperienze concrete, come il piccolo gesto di alcuni bambini che hanno preparato insieme alla loro maestra di musica un concerto a sorpresa per le suore della Casa Madre: segni semplici, ma profondi, di un amore che sa farsi dono.
Un incontro che chiude, ma apre nuove prospettive
Essendo l’ultimo appuntamento dell’anno, l’incontro ha assunto un valore speciale. Le testimonianze dei partecipanti hanno evidenziato quanto questi momenti di condivisione siano stati un aiuto concreto per alimentare la fede, rinsaldare i legami comunitari e riscoprire la bellezza di una missione fatta di piccoli gesti.
Molti hanno espresso il desiderio di continuare questo cammino anche nel nuovo anno, magari attraverso altri incontri, anche online, per tenere vivo il senso di fraternità e la voglia di crescere insieme.
Conclusione: una missione che nasce da dentro
Don Marco ha offerto una riflessione accessibile, ma capace di toccare in profondità: la missione non è un compito in più da svolgere, ma uno stile di vita da incarnare. Ascoltare, essere autentici, uscire da sé, dialogare: sono azioni quotidiane, ma potentemente evangeliche.
L’incontro si è concluso con un augurio semplice e potente: “Che ciascuno possa vivere la propria missione lì dove è, con il cuore aperto e lo Spirito nel respiro”. Perché, come ha detto Don Marco, anche le strade apparentemente deserte possono rivelarsi terreno fertile per l’amore di Dio.
“Anche se sembra un deserto, lo Spirito ci precede”
Per riascoltare questo incontro:
Don Marco Daniele 10042025.MP3
Per riascoltare gli incontri precedenti: