Eccomi, manda me!
3/2/2019 25°anniversario di professione di Sr M. Diguimar, brasiliana
10/2/2019 Prima professione religiosa di Sr M. Rita, peruana
Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore, rendo grazie al tuo nome per il tuo amore e la tua fedeltà:
Nel giorno in cui ti ho invocato, mi hai risposto, hai accresciuto in me la forza.
Signore, il tuo amore è per sempre: non abbandonare l’opera delle tue mani.
Dio si comunica attraverso uomini scelti da Lui appositamente perché ne siano testimoni, perché Lo raccontino a tutti: “la mia bocca Signore racconterà la tua salvezza”. Non c’è un altro compito per noi! Il compito dell’uomo non è costruire ponti, case, macchine o quant’altro … ma, “prima” e attraverso queste opere, raccontare la Sua salvezza.
“Prima di formarti nel grembo materno io ti ho conosciuto, prima che tu uscissi alla luce io ti ho consacrato, ti ho stabilito profeta delle nazioni”. Prima di ogni merito! Prima di ogni nostra organizzazione, di ogni nostro progetto: prima! Non dobbiamo mai dimenticarlo. Tanto più se tendiamo a sminuirci: “No ma io non sono capace, non sono in grado…”. Prima! Prima di tutto questo! Altrimenti non potremmo, letteralmente, essere qui! C’è un prima di Dio che sceglie e sceglie nonostante la nostra fragilità. Pura gratuità, pura libertà del Signore. Nonostante la nostra paura, nonostante la nostra fragilità il Signore ci invita: “stringi la veste ai fianchi, alzati e dì loro tutto ciò che Io ti dirò, non spaventarti di fronte a loro, non spaventarti, faccio di te come una città fortificata”.
Forse quando al mattino iniziamo la Liturgia delle Ore dicendo: “O Dio vieni a salvarmi”, sarebbe bene richiamare queste cose, perché gli impegni, la stanchezza, i tempi in cui viviamo, le persone che incontriamo, spesso ci impauriscono. “Faccio di te come una città fortificata”, contro tutti e contro tutto. E per un’unica ragione: “perché Io sarò con te per salvarti”, cioè perché tu sia libero! Perché la salvezza è la libertà dell’uomo davanti a tutti e a tutto. Perché tu non sia condizionato dalla circostanza ma attraverso le circostanze tu faccia memoria che Io sono con te!
Oggi prendendo a pretesto la fragilità di qualcuno si insinua che il bene non è possibile, che Cristo oggi non è possibile, ma il riconoscimento della straordinarietà di Gesù ci mette in cammino nonostante i nostri inciampi, le nostre fatiche: non riduciamo mai Gesù, torniamo sempre all’origine, a quello che ci ha affascinato all’origine, perché non c’è niente da buttare via!
Ogni battezzato è chiamato ad essere profeta. Il segno di questa profezia, di questa presenza del Mistero attraverso l’umano, pur così fragile, così contraddittorio è la Carità, che è il modo di guardare la realtà proprio di Cristo, il Suo modo di guardare l’essere, le creature. Quando uno guarda i gigli del campo e ne riconosce il legame col Padre, quella è la Carità: è lo sguardo di Cristo alla realtà, cioè il segno del Definitivo in mezzo a noi. Questo siamo chiamati a testimoniare.
I 25 anni di donazione al Signore di Sr M. Diguimar e la prima professione di Sr M. Rita sono il tentativo di questo essere segno del Definitivo in mezzo a noi, “un’appena accennata umanità nuova” ma che già si fa immediatamente notare. Allora l’augurio che facciamo a Sr M. Diguimar e a Sr M. Rita è di essere questa “appena accennata umanità nuova”, questo sguardo di Cristo alle cose. E quando uno lo vede, anche solo in minima parte, non può non dire: Gesù! E come dicevano i latini: ad multos annos!
Per grazia di Dio sono quello che sono, e la sua grazia in me non è stata vana
(dall’omelia di Don Camillo Podda)
Tutte le foto della Veglia-Professione di M. Rita: https://flic.kr/s/aHsmAob888
Per leggere l’omelia di Don Camillo Podda in occasione del 25°anniversario di professione di Sr M. Diguimar : https://1drv.ms/b/s!AjxQmijliFSIghNlDgGjRUOkqzEV
Per ascoltare l’omelia di Don Camillo Podda in occasione 25°anniversario di professione di Sr M. Diguimar: https://1drv.ms/u/s!AjxQmijliFSIghYPXh6FSfJ1lcAb